Torre dell'Alfiere |
Casino Villafranca |
Antico complesso databile presumibilmente al XVI secolo, Torre dell'Alfiere sorge in contrada S. Domenico, sulla via detta “del Mino”, antica arteria rurale che unisce la città di Bitonto a quella di Molfetta. Costruita utilizzando l’abbondante pietra locale rozzamente squadrata, non le si può attribuire una precisa origine e collocazione, ma data l’assenza di elementi difensivi, e per la presenza di un palmento adiacente alla struttura, si suppone rientra a far parte delle così dette “Casine fortificate”, con funzione residenziale, saltuaria ovviamente, e di supporto alle locali attività agricole legate alla produzione di vino. Alta circa 10 metri, a due piani, a base irregolare, è costituita da più corpi di fabbrica adiacenti. Il più antico è adibito ad abitazione, data la presenza di un grande focolare con accenno ad una cappa e di varie nicchie a fondo piano. I restanti ambienti, voltati a botte o a crociera, costituiscono le stalle per il ricovero degli animali, i depositi per le derrate alimentari ed il caratteristico palmento. Il piano superiore, raggiungibile internamente da scale in muratura, presenta numerose aperture nel paramento murario che fanno supporre la presenza in passato di numerosi affacci esterni. Situata in un punto strategico del territorio, gode di una buona visuale per diversi chilometri, ed è comunicante a vista con le vicine “Casina de Gemmis”, “Torre del Sacrista”, e “Casale S. Martino”. Le origini di questa torre sono ignote e la storiografia locale poco o nulla ci dice in proposito. Il toponimo “Alfiere” deriva dal fatto che il proprietario Domenico Nisio, nella battaglia di Bitonto del 24 maggio 1734 per la successione nel Regno di Napoli, fu nominato Alfiere, vetusto grado militare insignito a colui che in battaglia portava la bandiera o l’insegna del reggimento. Attualmente, torre “dell’Alfiere”, abbandonata a se stessa, versa in condizioni statiche precarie. Un'ala della struttura è ormai crollata e sui rimanenti fianchi sono presenti pericolose crepe che minacciano seriamente di far crollare totalmente la struttura. Un vero peccato!
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Percorrendo la strada provinciale per Bitonto, giunti al largo della Madonna della Rosa, si prosegue a destra per contrada Mino e, dopo aver percorso quest'ultima per circa 5,5 km, nel tratto in cui si intravedono le rovine della torre Alfiere, si gira a destra per un viottolo che scende verso un avallamento fino alla torre Villafranca. Si pensa sia sorta dall'affrancamento del servi della gleba ed ha l'aspetto di una masseria fortificata tipo Navarino. La masseria fortificata è una palazzina a due piani a base quadrata e alta 8 m, con giardino, cappella e palmento; il tutto è posto al centro di una vasta area agricola. A piano terra vi sono due ingressi: il principale è sormontato da uno stemma; vi sono tre vani. Sul retro da un portone ci si immette in altri ambienti adibiti a depositi o stalle e, qui vi è un focolare. Da una scala esterna si accede al piano superiore, con 4 vani, ricco di affreschi. Esternamente vi è anche un giardino e una chiesetta (di Santa Maria dell'Isola) con campaniletto a vela: ha una sola navata con volte a botte, vi sono tracce di stucchi sulle pareti; infondo alla parete di ponente vi è l'altare quasi distrutto. Il nome si pensa che derivi da un'iscrizione posta sull'ingresso principale che riporta "Villa Fraca".
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Torre del Tuono |
Torre Don Paolo |
Complesso formato da tre palmeti e da una grossa costruzione abitativa nobiliare con annessa cappella.La Torre è ad un piano e le coperture erano a una e a due falde; ci sono ampie balconate e arcate nell’atrio. Il complesso risulta parzialmente diroccato; su una torre di vedetta esiste un campanile a vela a un fornice; sull’architrave d’ingresso alla chiesa, oggi murato, c’è una iscrizione, mentre all’interno vi è una decorazione a cornice in stucco. L’altare è stato trafugato. Il nome di questa Torre è ricordato nella storia cittadina ed è legato alla feroce impresa del cardinale Giovanni Vitelleschi, il quale, accingendosi ad assalire Giovinazzo, nel 1438 ivi pose il suo trono ed il quartier generale delle truppe papali. La Torre, costruita dalla famiglia Sagarriga, è detta “del Tuono”, poiché fu abbattuta da un tuono durante una tempesta del 17 febbraio 1678. Accanto alla Torre c’è una cappella dedicata a San Michele con un’iscrizione di Michele Sagarriga: «Per me, per i miei e per tutti». In passato qui si svolgeva una fiera del bestiame il giorno di San Luca.
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Torre a piano terra parzialmente diroccata, con metà che è stata ristrutturata; lateralmente è prospiciente la strada provinciale Giovinazzo – Terlizzi. Ha base rettangolare. Sulla porta d’ingresso ci sono due stipiti che presentano sulle sommità decorazioni a guisa di capitelli. Potrebbe risalire al XIV secolo poiché in tale periodo la località su cui sorge era denominata “Li vigni di domno Paulo de Notar Nicola”.
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