Chiesa dell' Angelo Santo |
Torre del Mancino |
Chiesetta rurale a pianta rettangolare ed ad un’unica navata, con caratteristica volta a botte e con tetto a due falde con copertura a chianche. Sull’architrave d’ingresso è presente un’iscrizione commemorativa e sopra di essa è presente una finestra circolare. La chiesa è in discreto stato di conservazione. Fu fondata nel 1697 dal sacerdote don Vito Venturiero il quale la dotò di una rendita annua di undici ducati e quarantotto grani. Vi è una lapide dedicatoria che recita così: «Angele Sancte Dei Parvum / hoc tibi pono sacellum / Accipe et accepti / Muneris esto memor». Il professor Dionisio Altamura, traduce così: «O Angelo Santo di Dio, io t’innalzo questa piccola cappella, tu gradiscila e ricordati sempre del dono che hai da me ricevuto». Lo studioso commenta che l’iscrizione è ricalcata su un tipico precetto della morale pagana, quando i pii coloni ritenevano di aver diritto alla benevolenza degli dei, solo perché avevano offerto sacrifici e aver adempiuto le pratiche religiose. Alla morte del Venturiero subentrò erede la famiglia Adinolfi, che ne assunse lo jus patronato e gli obblighi derivanti.
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Torre a piano terra con più locali e diversi pozzi, con cisterne sotterranee, per la raccolta dell’acqua piovana. Ha una pianta quasi a “L”. Presumibilmente alcuni ambienti erano adibiti a fornace, mentre altri a deposito agricolo. Tutta la costruzione si trova ora in stato di abbandono. Nelle sue vicinanze si trova la Chiesa dell’Angelo Santo.
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Torre Modugno |
Casino De Gemmis |
Torre costruita su due piani con altra piccola costruzione attaccata. E’ presente una caditoia in corrispondenza dell’ingresso costituito da arco policentrico e una nicchia con pozzo; forse all’interno ci sono iscrizioni. La torre è in discreto stato di conservazione. In passato adibita ad abitazione oggi è utilizzata come deposito agricolo.
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Costruzione rurale che si innalza su tre piani con copertura a due falde, muro di cinta sul fronte e cappella annessa. Il portale d’ingresso, un arco a sesto depresso, è decorato con motivi barocchi con un foro centrale e sulla chiave di volta si legge la data 1754; sul tetto della costruzione è presente un campanile a vela a un fornice. Sul retro ci sono due archi a tutto sesto, quasi a modo di contrafforti, che poggiano su una veranda.
Sull’ingresso principale e sull’ingresso della chiesetta ci sono due iscrizioni non più leggibili. Nella chiesetta è presente un altare in pietra locale. Il complesso è stato di recente restaurato ed è in buono stato di conservazione. |