Bitonto è uno dei comuni più grandi e suggestivi della provincia di Bari, risultata tra le dieci finaliste per la corsa al titolo di "capitale italiana della cultura" nel 2020. Sede della prima galleria nazionale di Puglia, è dotata di una cattedrale (nota anche come Duomo di Bitonto) riconosciuta tra i più importanti esempi di architettura romanica pugliese. Inoltre, è stata riconosciuta anche città d'arte nel 2004. La storia di Bitonto risale al neolitico. Infatti, la città è stata un importante centro peuceta, successivamente influenzato culturalmente dalla Taranto magnogreca e municipio romano. Dopo il crollo dell'Impero Romano, Bitonto è stata dominata da diverse popolazioni come bizantini, longobardi, normanni, svevi e angioini. Fu anche un importante possedimento feudale fino al 1551, data in cui dandosi degli statuti comunali divenne modello di riferimento per città come Bari, Molfetta e Trani. Alla storia di Bitonto è legata anche l'omonima battaglia, dopo la quale il Regno delle due Sicilie divenne indipendente.
Il Percorso del Gusto dei Prodotti del Territorio, in base a quanto indicato dal progetto esecutivo della Misura 313 (Incentivazione di attività turistiche) proposto dal G.A.L. Fior d’Olivi ed approvato dalla Regione Puglia, si sviluppa interamente all’interno del territorio comunale di Bitonto coprendo complessivamente un tragitto di circa 80 KM. L’itinerario si origina nel centro storico e da qui, con un andamento circolare, raggiunge prima Contrada Cela e poi la Via Traiana e la Poligonale di Bitonto, che ne costituisce la direttrice principale. Da essa infatti si diramano una serie di deviazioni radiali che raggiungono le località più importanti presenti nell’agro di Bitonto.
Nell’individuazione dei siti d’interesse da inserire nel percorso, che ha interessato principalmente l’ambito rurale, si è fatto riferimento alle linee guida riportate nel progetto esecutivo di Misura. L’itinerario individuato, partendo dal Centro Visite tematico (Ex Convento delle Olivetane), ha come tema conduttore quello delle produzioni di eccellenza del territorio del GAL, con particolare attenzione al settore agro-alimentare ed eno-gastronomico (olio, vino, frutta, ortaggi, legumi, carni, prodotti da forno, dolci, pasta fresca, prodotti caseari, ecc.), e si integra con gli altri due itinerari previsti, nel circondario di Giovinazzo e Terlizzi, e con le relative tematiche di riferimento (le architetture rurali e il floro-vivaismo). L’obiettivo principale è stato realizzare un percorso unico ispirato ad una tematica unica : la promozione del territorio nel suo complesso e la valorizzazione di tutte le sue eccellenze. Sulla base di questi presupposti, in fase di definizione dell’itinerario si è prestata particolare attenzione alla valorizzazione e alla riscoperta dei siti e degli ambienti rurali nei quali, tradizionalmente, gran parte dei prodotti summenzionati e/o dei loro ingredienti venivano realizzati. Seguendo il percorso, quindi, sarà possibile raggiungere antichi trappeti e palmenti di campagna, casali, masserie, chiese rurali, torri, lamie, neviere, pescare, ecc. In tal modo si è voluto rievocare l’organizzazione della vita di campagna e delle attività rurali che hanno dato origine e tramandato fino a noi queste eccellenze. Ciò è stato dettato dalla convinzione che la valorizzazione e la promozione dei prodotti del territorio non può prescindere dalla tutela e dalla memoria dei luoghi di origine e delle antiche tecniche di produzione, perché è anche in esse che affondano le radici delle nostre comunità e le origini delle nostre tradizioni. In molti casi, purtroppo, questi importanti siti versano in uno stato di preoccupante abbandono e di avanzato degrado, pertanto diviene ancor più impellente conservarne le “storie” e la memoria e promuoverne la conoscenza, soprattutto presso le nuove generazioni, perché solo in questo modo si potrà arrestare il disfacimento completo di questo inestimabile patrimonio, che negli ultimi tempi sta attirando visitatori anche da numerosi paesi stranieri. Nella definizione dell’itinerario “bitontino” naturalmente, oltre alle produzioni tipiche e ai beni di interesse storico e architettonico, sono state inserite anche le bellezze naturalistiche presenti nel territorio: oliveti e mandorleti secolari, boschi e garighe, praterie, lame, grotte, cave, ecc. In particolare, segmenti significativi dell’itinerario che si vuol proporre attraversano le aree protette in esso presenti, ovvero i Tratturi, il Parco Naturale regionale di Lama Balice e il Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Va segnalato, inoltre, che nella definizione del percorso, come si può notare nelle Tav.1 e Tav.2 , è stata privilegiata la cosiddetta viabilità secondaria o alternativa, al fine di favorire quelle forme di turismo e di mobilità sostenibile, basate sul camminare a piedi, sull’uso della bicicletta, ed in alcuni casi anche del cavallo, che sempre più frequentemente sono apprezzate da turisti di tutti l’età e provenienza. Pertanto si è pensato ad un percorso radiale, che avendo come asse circolare la Poligonale di Bitonto, si dirama capillarmente su tutto il territorio rurale, raggiungendo anche i siti più remoti. In questo modo sarà possibile favorire lungo la viabilità campestre la mobilità dolce, senza trascurare gli indispensabili standard di sicurezza, confort ed accoglienza.
Naturalmente, una grande attenzione è stata rivolta alle attività produttive, commerciali e ricettive presenti sul territorio e ad esso legate attraverso la realizzazione di prodotti tipici e/o di qualità e l’offerta di servizi di accoglienza ed ospitalità (ristoranti tipici, agriturismi, B&B, masserie didattiche e sociali, ecc.). In particolare, un ruolo di primo piano è stato riservato al prodotto simbolo di Bitonto, l’olio extravergine d’oliva, che da sempre da lustro alla città, anche oltre i confini nazionali. Quindi il percorso accompagnerà i visitatori alla scoperta del mondo dell’olio in tutta la sua complessità e ricchezza attraverso la visita e la conoscenza degli oliveti secolari, delle cultivar più importanti presenti sul territorio (ed in particolare della Cima di Bitonto), delle tecniche agronomiche e di quelle di trasformazione, della DOP Terra di Bari e della altre DOP regionali, delle tecniche di assaggio e degustazione, degli abbinamenti con cibi e bevande, dei prodotti derivati food e no-food (saponi, creme per il corpo, unguenti per capelli, ecc.) Nella definizione dell’Itinerario, infine, si è ritenuto importante anche il coinvolgimento ed il “raggiungimento” delle frazioni extraurbane di Palombaio e Mariotto e dei loro abitanti, convinti che il loro ruolo non sia affatto marginale ma centrale nella promozione e nella valorizzazione del territorio. La nostra proposta, infatti, prevede che il centro abitato di Palombaio e quello di Mariotto ricoprano l’importante ruolo di elemento di raccordo fra l’Itinerario del Gusto e l’Itinerario dei Fiori.
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO L’itinerario proposto, come riportato in premessa, vede ubicato il suo punto di partenza presso il Centro Visite tematico allestito nel centro storico di Bitonto. Da qui, dopo aver attraversato la città, dando la possibilità a turisti e visitatori di ammirare le numerose bellezze architettoniche, storiche e culturali in essa presenti, raggiunge l’antico piccolo Casale di San Marco (posizione) sito in contrada Casalicchio (Strada Vicinale di Cela) nella periferia a Sud-Ovest della città, in prossimità della Via delle Matine (Provinciale per Palombaio). Casale San Marco, quindi, rappresenta il punto di partenza extraurbano della Strada del Gusto. Proseguendo per Contrada Casalicchio, infatti, dopo aver superato l’anticaNeviera dei Cassandra (posizione) si raggiunge la Strada Poliganale di Bitonto, la quale, come anticipato, costituisce l’asse di riferimento dell’intero percorso. La Poligonale permette di raggiungere agevolmente le diverse località mediante una viabilità sicura (poco trafficata e lontana da strade a scorrimento veloce) e confortevole (attualmente si presenta ampia e ben asfaltata) e prossima ad ogni forma di servizio accessorio (stazioni carburante, bar, punti ristoro, servizi igienici, centri di soccorso ecc.) dal momento che permette di raggiungere in tempi rapidi il centro urbano da ogni suo punto. Giunti all’incrocio con la Poligonale, proseguendo (direzione Ovest) si raggiungono, dopo appena 500 m,T.re Carriere (posizione) e T.re di Spoto (posizione), la quale secondo le cronache locali sarebbe stata la residenza del Generale Montemar durante la storica Battaglia di Bitonto del 1734. Al predetto incrocio svoltando a destra (direzione Nord), invece, dopo meno di un chilometro, si intercetta la Via Traiana (posizione), la quale, percorsa in direzione Ovest fino al confine di Terlizzi, permette di collegarsi all’Itinerario N. 3 (la Strada delle piante e dei fiori), che afferisce appunto alla Città dei Fiori. Procedendo lungo la Via Traiana in località Taverna di Gerardo (posizione), è possibile osservare i rari resti di uno dei Cippi Miliari che in epoca romana adornavano le vie imperiali e consolari per scandire le distanze percorse; la stessa località deve probabilmente il suo nome ad una delle tipiche Tabernae o Mansiones originariamente presenti lungo la Via Traiana. Dopo circa un chilometro, svoltando a sinstra (direzione Sud), dopo aver oltrepassato in località del Trave la grande Lamia e l’omonima T.re del Trave (posizione) ci si addentra fra resti di macchia mediterranea e un piccolo, ma importantissimo, bosco residuale di lecci (posizione), nella campagna bitontina raggiungendo il fondo del ramo occidentale della Lama Balice, che qui prende il nome di Lama di Macina (posizione), perché, secondo la tradizione, dai calcari affioranti presenti in questa località venivano ricavate in origine le pietre per realizzare le mole dei trappeti.
Risalendo lungo la lama si giunge prima a T.re di Cela (posizione) e poi, proseguendo sulla Strada di Cela, in direzione Bitonto, ad un antico Palmento, superato il quale ci si rimette sulla Poligonale in direzione Sud-Est, svoltando a destra. Superato l’incrocio per Palombaio, si percorre per intero il ramo meridionale della Strada Poligonale fino all’intersecazione con la S.P. 231 (ex S.S. 98), raggiungendo, con deviazioni di pochi chilometri ora a destra ora a sinistra, nell’ordine : Torre Parco di Mengola (posizione), S. Maria delle Grazie (posizione), T.re Caccavino (Mamma Lu Pesce) (posizione), T.re di Pingello (posizione) , Palm.to Sorquaredda (posizione), T.re Morea (posizione), T.re del Lupomino (posizione), S. Angelo Bellarotula (posizione), il Lazzaretto (posizione), T.re Ranocchia (posizione), Trapp. Macchia di Bitetto (posizione), S. Croce di Cagnano (posizione). All’incrocio si percorrerà un breve tratto della S.P. 231, prima in direzione Bari (a destra) per raggiungere T.re Piperis (posizione), e successivamente in direzione Bitonto per raggiungere T.re Cipriano. Lasciata la S.P. 231, proseguendo sulla strada che conduce al centro urbano, si giunge ad un incrocio da cui è possibile raggiungere, in direzione Ovest, la Grotta di Chiancarello e, in direzione Est, S. Maria di Costantinopoli (, la Taverna di Giannicchio e T.re di Cesare. Ripercorrendo a ritroso questa stessa strada, oltre il bivio per S. Maria di Costantinopoli e la Taverna di Giannicchio, è possibile raggiungere il ramo orientale di Lama Balice e da qui T.re S. Egidio, T.re Reginella (posizione), T.re Petranelli (posizione), alcune Grotte, un tratto dell’antico Tratturo (posizione) e T.re Pozzo Cupo (posizione). T.re Pozzo Cupo è ubicata nel tratto iniziale (lato Est) del ramo-Nord della Poligonale, percorrendo il quale, come in precedenza, con piccole deviazione è possibile raggiungere agevolmente numerosi siti di interesse: l’Annunziata di Campagna (posizione), C.no Fons-Sylos (posizione), Palm.to Fons-Sylos (posizione), Trapp. del Feudo (posizione), T.re Rotta La Capa (posizione), Trapp. di Patierno (posizione), Trapp. Imbore (posizione), Trapp. di Filieri (posizione), la Calcara (posizione), Trapp. di Bovio (posizione), Portone di Bovio (posizione), Palm.to di Bovio (posizione), T.re Sproposito (posizione), T.re Squagliente (posizione), T.re D’Aggera (posizione), T.re Parachicco (posizione), Palm.to di Quorchio (posizione), T.re di Pietra Grossa (posizione), Palm.to Pezza Miola (posizione), T.re Fanelli (posizione), T.re S. Croce (posizione), Lamia Ming Lucia (posizione) ed, infine, T.re Guidale (posizione), che ubicata a pochi chilometri di distanza dal punto di partenza rappresenta idealmente il punto di chiusura dell’itinerario del gusto e dei prodotti del territorio. Da sottolineare, che lungo l’ultimo tratto descritto sono presenti diversi punti di innesto nell’Itinerario N. 2 (Strada della chiese e delle architetture rurali), che afferisce principalmente al territorio di Giovinazzo, in questo modo si compone un itinerario unico, che ispirato dalle diverse tematiche condurrà turisti e visitatori alla scoperta dei territori dei tre comuni GAL, come previsto dalle Azioni 1 e 3. Il percorso che si vuol proporre, come già anticipato, nel rispetto e nella promozione del turismo e della mobilità sostenibile, si interconnette con i principali percorsi ciclo-turistici proposti dalle istituzioni regionali e provinciali e da operatori qualificati del settore. In particolare l’Itinerario del Gusto è ben collegato ai seguenti percorsi ciclo-turistici:
Le Cattedrali sul mare – Itinerario 1 (APT – Bari);
Dai Dolmen alle Cattedrali – Itinerario 8 (APT – Bari);
CY.RO.N.MED Ciclovia Adriatica In Puglia – Itinerario N. 6 (UE, Regione Puglia, FIAB – Bari);
CY.RO.N.MED Ciclovia dei Borboni – Itinerario N. 10 Napoli-Bari (UE, Regione Puglia, FIAB);
Via Francigena del Sud – Tappa 22 Corato-Bitonto (Associazione Europea delle Vie Francigene; Epicure and Culture – Rivista specializzata);
Via Francigena del Sud – Tappa 31 Molfetta-Giovinazzo (Associazione Europea delle Vie Francigene; Epicure and Culture – Rivista specializzata);
Via Francigena del Sud – Tappa 32 Giovinazzo-Bari (Associazione Europea delle Vie Francigene; Epicure and Culture – Rivista specializzata);
Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, percorso Giovinazzo-Santo Spirito-Bari (UE, Regione Puglia, AQP, Parco Nazionale dell’Alta Murgia).
Per quanto riguarda le caratteristiche topografiche e tecniche, l’itinerario che si sviluppa complessivamente per una lunghezza di 125 Km, si presenta poco impegnativo, anche se percorso a piedi o in bicicletta. Infatti, la pendenza media risulta dell’1 %, mentre l’intervallo altitudinale è di 151 m, ed è compreso fra i 50 m s.l.m. di Trappeto del Feudo (Coord. 4555809.01 N, 645619.71 E) ed i 201 m s.l.m. di Palombaio (Coord. 4547909.04 N, 635448.24 E). Inoltre, la distanza massima fra i singoli siti è inferiore ai 5 Km.
ITINERARI TURISTI
GAL NUOVO FIOR D'OLIVI s.c.r.l.
SEDE LEGALE
Via Saponieri, 3 | 70032 Bitonto (Ba)
SEDE OPERATIVA
Piazza Cavour, 14 | 70038 Terlizzi (Ba)